Pensiero Lento e Pensiero Veloce: Il Doppio Gioco Mentale del Giovane Portiere di Calcio

Crescere da N1 significa vivere ogni partita su due fronti: fisico e mentale. Una sorta di doppio gioco mentale del giovane portiere, per l’appunto. A differenza di altri ruoli, il portiere è chiamato a prendere decisioni in frazioni di secondo e a mantenere una calma glaciale nei momenti più tesi. Questo equilibrio si costruisce grazie a due modalità di pensiero descritte dal premio Nobel Daniel Kahneman nel suo libro “Pensieri lenti e veloci”: il pensiero lento e quello veloce.

Ma come si applicano queste due modalità alla vita del giovane portiere?

Il Pensiero Veloce: L’Istinto del Portiere

Il pensiero veloce è automatico, intuitivo, e si attiva senza che ce ne accorgiamo. Per un portiere, rappresenta la capacità di:

  • Reagire d’istinto a un tiro improvviso.
  • Leggere un’azione in corso, anticipando una conclusione o un passaggio.
  • Parare un rigore, dove spesso l’intuizione prevale sull’analisi razionale.

Queste decisioni rapide si basano su esperienza, allenamenti ripetuti e memoria muscolare. Ad esempio, un giovane portiere che si è allenato con centinaia di tiri da lontano sviluppa una reattività istintiva che gli permette di agire senza pensarci troppo.

Tuttavia, il pensiero veloce ha un limite: può essere influenzato dalla pressione emotiva. Se il portiere è ansioso o insicuro, i riflessi possono essere meno efficaci.

Il Pensiero Lento: La Strategia e la Gestione delle Emozioni

Il pensiero lento, al contrario, è deliberato, analitico e richiede tempo. Per il portiere, entra in gioco quando:

  • Legge la disposizione della squadra avversaria, per posizionarsi al meglio.
  • Decide quando uscire su un cross o restare tra i pali.
  • Analizza gli errori commessi per evitare di ripeterli.

Un esempio classico è il giovane portiere che, dopo aver subito un gol da un tiro da lontano, analizza razionalmente se il suo posizionamento era corretto e come migliorarlo in futuro. Questo tipo di riflessione permette di crescere e imparare dai propri errori.

Quando Pensiero Lento e Pensiero Veloce si Scontrano

A volte, i due pensieri entrano in conflitto ed il doppio gioco mentale del giovane portiere rema contro la propria crescita personale. Ad esempio, se un portiere pensa troppo durante un’azione (pensiero lento), potrebbe rallentare la sua reazione istintiva (pensiero veloce). Questo accade spesso nei rigori, quando l’analisi del tiratore prevale sull’intuizione, portando a indecisioni.

Allo stesso tempo, se si affida solo al pensiero veloce senza mai analizzare gli errori, rischia di non migliorare sul lungo periodo.

Training specifici per il doppio gioco mentale del Giovane Portiere

Per eccellere, il portiere deve allenare entrambi i tipi di pensiero:

  1. Potenziare il pensiero veloce:
    • Simulare situazioni di gioco ad alta velocità.
    • Allenare i riflessi con esercizi mirati.
    • Abituarsi alla pressione emotiva durante gli allenamenti, simulando situazioni di gara.
  2. Sviluppare il pensiero lento:
    • Rivedere le proprie partite, analizzando posizionamento e decisioni.
    • Imparare a gestire l’ansia e mantenere la calma nei momenti difficili.
    • Riflettere su come affrontare momenti critici, come dopo un errore.

Conclusione: L’Arte dell’Equilibrio

Il doppio gioco mentale del giovane portiere è un allenamento “globale” per imparare a bilanciare l’istinto del pensiero veloce con la riflessione del pensiero lento per crescere sia tecnicamente che mentalmente. Questo doppio gioco mentale non è solo una sfida, ma anche un’opportunità unica per diventare il pilastro su cui la squadra può sempre contare.

In campo e fuori, questa consapevolezza li renderà non solo migliori portieri, ma anche persone più resilienti e riflessive.

Il metodo che propongo per allenare la mente dei giovani portieri è orientato a far acquisire al giovane portiere la consapevolezza del doppio gioco mentale.

Scopri di più sul metodo.

Daniele

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