Il portiere pensante è il leader silenzioso che dirige la difesa e legge il gioco con un’intelligenza superiore.
Ma cosa significa davvero essere un portiere pensante? Significa parare d’istinto, certo, ma soprattutto gestire i vari momenti di un allenamento, di una partita, di una stagione con tutta la propria abilità razionale.
Il portiere pensante è il cuore della difesa, una figura che unisce mente e corpo, strategia e tecnica. Essere un portiere pensante significa essere sempre un passo avanti, anticipare il gioco e guidare la squadra con intelligenza e determinazione.
Ogni errore può costare caro, ma ogni parata può trasformarsi in un momento di gloria. Tuttavia, il portiere pensante va oltre il semplice gesto atletico: anticipa le mosse degli avversari, organizza la difesa e mantiene alta la concentrazione per 90 maledettissimi minuti, oltre al recupero, naturalmente.
Essere un portiere significa avere una mente forte. La resilienza mentale è cruciale per gestire la pressione, gli errori e mantenere la mente calma e focalizzata in situazioni critiche. Un portiere pensante impara a gestire le situazioni stressanti e s’impegna duramente a migliorare l’autostima.
L’Anticipazione del Gioco
Il portiere non aspetta che il pallone arrivi nella propria area, ma osserva attentamente il gioco, legge i movimenti degli avversari e anticipa le traiettorie. Questa capacità di prevedere le azioni riduce il rischio di essere sorpresi e aumenta le probabilità di interventi efficaci.
Un portiere pensante è anche un comunicatore efficace. Deve organizzare la difesa, dare indicazioni chiare e mantenere una costante comunicazione con i compagni di squadra.
Ogni portiere commette errori, ma ciò che distingue un portiere pensante è la sua capacità di reagire. L’importante è imparare dagli errori senza lasciarsi sopraffare dalla frustrazione. Una mentalità orientata alla crescita vede ogni errore come un’opportunità di miglioramento.
Il Futuro del Ruolo
Con l’evoluzione del calcio moderno, il ruolo del portiere continua a cambiare. Oggi, si richiede sempre più spesso ai portieri di essere abili anche con i piedi, partecipando attivamente alla costruzione del gioco. Il portiere deve adattarsi costantemente, ampliando le proprie competenze e mantenendo sempre alta la propria preparazione mentale. Ecco perché il mio metodo di mentalcoaching per giovani portieri è consigliato da AIAP – la scuola dei portieri leader in Italia
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