Settimana rovente dal punto di vista mentale per Juventus e Palermo, nei rispettivi campionati di A e B. Due squadre costruite con ambizioni di vertice, si ritrovano a inseguire, non solo la zona alta delle loro rispettive classifiche, ma soprattutto se stesse.
Juve e Palermo, in questo periodo, sono le squadre che nel panorama nazionale vengono etichettate come in “crisi psicologica”. Difatti, sono accumunate, dalla componente mentale negativa.
Una negatività che le allontana, soprattutto, dalla loro identità culturale, storica, di gioco, di team; ovvero, dal collante che tiene uniti i calciatori allo staff tecnico, medico, dirigenziale e ai tifosi.
Un collante in cui ogni singolo calciatore che veste queste maglie blasonate, per esprimersi al massimo del proprio potenziale, deve sentirsi parte di qualcosa più grande di lui.
Due maglie che regalano grandissime emozioni ma che allo stesso modo, pesano tantissimo, veri e propri macigni quando i risultati sono così negativi.
Juve e Palermo sono accumunate non solo dalla componente mentale negativa ma anche dalla scelta del management di fare quadrato attorno ai rispettivi tecnici.
Agnelli, presidente della Juve, dopo la débâcle dei bianconeri contro il Maccabi Haifa in Champions League, in conferenza stampa, auspica la reazione di tutto il gruppo e conferma Allegri.
Gardini, il direttore generale del Palermo, dichiara: “da questo momento si viene fuori con il lavoro e la maglia fradicia. Bisogna dare di più” (GDS del 12/10/22) e conferma l’allenatore Corini; il quale, parlando del prossimo impegno contro il Pisa dichiara: “Le risorse per fare una buona partita alla prossima ci sono e io le tirerò fuori”.
Bene, oggi nel calcio così come in ogni altro sport, non basta più fare riferimento all’atteggiamento mentale, alla componente mentale negativa, come qualcosa da attenzionare quando non arrivano i risultati e tutto va storto.
I tempi sono maturi per pianificare la preparazione mentale come si fa con l’area fisica, tecnica e tattica. Molti calciatori hanno il “mental coach” (personalmente seguo diversi giovani calciatori professionisti e il settore giovanile del città di Trapani https://it-it.facebook.com/ASDCittadiTrapaniCalcio1998/ ).
Lo stesso ex tecnico del Palermo, Baldini, annovera nel suo staff Il mental coach Colonnata ( https://www.calciogrifo.it/2022/09/21/grifo-baldini-porta-anche-il-mental-coach-colonnata/ ).
I calciatori sono esseri emotivi che pensano e giocano, non viceversa.
L’intelligenza emotiva, ovvero, la capacità di gestire tutte le emozioni (contrastanti) che un calciatore vive durante le azioni nel rettangolo di gioco e fuori dal campo, è una Skill, ovvero, una competenza da sviluppare con un training specifico.
Ogni singolo calciatore vive due partite, una in campo e l’altra nella sua testa. Quest’ultima partita dura molto di più perché viene disputata a più riprese prima della gara stessa, durante gli allenamenti e nei momenti di riposo.
In questa gara mentale, ci si allena orientando la propria comunicazione interna positiva, i cosiddetti monologhi interiori.
Una gara da giocare, per l’appunto in anticipo, per poi andare in automatico in campo, sfruttando le proprie caratteristiche tecniche e fisiche e utilizzando al meglio le proprie emozioni, su tutte la paura. La paura di vincere, di perdere, di farsi male, di non essere più all’altezza (come nel caso di molti calciatori di Juve e Palermo), la paura di aver paura.
La paura è l’emozione che viene prima di tutto e dopo di tutto. È l’emozione che trasforma l’ansia da adrenalina pura a un vero e proprio blocco psico-fisico.
Un atteggiamento mentale negativo che ti fa sbagliare un semplice controllo orientato, un passaggio da pochi passi, un goal a porta vuota.
Un blocco psico-fisico che rende l’avversario più forte anche se sulla carta non lo è affatto. A proposito, siamo sicuri che chi arriva in anticipo sulle “seconde palle” sia solo più preparato e forte fisicamente?
La voglia di arrivarci prima dell’avversario, la grinta, si può allenare?
daniele maiorana
https://www.dmpersonalcoach.it/
One thought on “La componente mentale negativa di Juve e Palermo”
La mentalità è tutto - DANIELE MAIORANA - Mental Coach
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