Dittatura degli umori e leadership emotiva. Le emozioni di un leader sono particolarmente contagiose e ne determinano il clima del team in senso positivo o negativo.
Sviluppare o meno la propria intelligenza emotiva, distingue oggi un capo da un vero leader. Per approfondire il tema leggi questo mio articolo precedente.
?https://www.dmpersonalcoach.it/2020/09/10/essere-leader/
Da una ricerca citata da Daniel Goleman nel suo libro ”leadership emotiva”, il potenziale emotivo del leader è stato verificato per via sperimentale. Un contributo essenziale per comprendere al meglio le dinamiche dei gruppi e della leadership in ogni ambito.
Condizionando ad hoc, in senso positivo o negativo l’umore di 56 leader a capo di altrettanti gruppi, i ricercatori hanno studiato di volta in volta l’impatto sulle emozioni dei loro collaboratori.
I membri delle squadre guidate da leader entusiasti hanno riferito di provare sentimenti positivi. Queste persone coordinavano con maggiore efficacia i loro interventi, riuscendo a svolgere più lavoro con meno sforzo.
Le squadre guidate da leader intrattabili, irascibili, al contrario, risultavano inefficienti. Non solo, gli sforzi per compiacere il leader, dettati dal panico, conducevano a decisioni avventate e a scelte strategiche improvvide.
Grazie al contributo di Goleman e di altri autorevoli ricercatori, oggi sappiamo che il malcontento perenne corrode il clima emotivo, impedendo al cervello di operare in un regime di efficienza ottimale.
Da questo punto di vista la leadership si riduce a una vera e propria dittatura degli umori, per cui il capo influenza le emozioni dei componenti del proprio team in senso assolutamente negativo.
Per una radicale inversione di tendenza, il leader oggi e’ chiamato innanzitutto a sviluppare la propria intelligenza emotiva.
Studi e training per percepire, usare, comprendere e gestire le emozioni. Sostenuto in questo, magari, da un bravo coach…
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