Essere leader, oggi, cosa significa esattamente?
Definire la leadership può essere interpretata come retorica da chi magari ricopre un ruolo di responsabilità e utilizza lo stile “bastone e carota” (più bastone che carota) per motivare i suoi.
In ambito personale, aziendale e/o sportivo essere leader oggi significa conoscere più stili motivazionali e utilizzarli al meglio a seconda del contesto e delle relative interazioni.
In riferimento, per l’appunto, alla sfera relazionale e delle interazioni, rielaboro il preambolo di questo blog con una domanda decisamente più pertinente:
”oggi bisogna essere capo o leader?“
In semantica, le etimologie neolatina e anglosassone definiscono i due termini come sinonimi. Difatti, capo dal latino caput, “testa” per estensione metaforica e leader dal verbo inglese to lead, “guidare”.
In un gruppo sociale, il capo o leader è chi ricopre un ruolo di comando o direzione (in inglese leadership), inteso come processo d’influenza sui membri del gruppo per il perseguimento degli scopi comuni”.
Ecco uno dei tanti casi in cui l’interpretazione soggettiva può e deve differenziare anche la più oggettiva delle sinonimie. Aldilà della semantica, oltre i confini della nostra meravigliosa lingua italiana.
La differenza tra capo e leader assume un reale significato solo nella interpretazione che ognuno di noi da nel ricoprire lo stesso ruolo, di responsabilità.
Ad ogni modo, nel Mentality Coaching che seguo, pratico e propongo, la distinzione tra capo e leader è netta.
Il capo si identifica con uno stile ben preciso, ovvero, quello autoritario. Per motivare i suoi usa il bastone e la carota, pensa di essere amato, ma spesso non lo è.
Il capo non ama le coalizioni che si formano all’interno del proprio team, tende a dividerle sul nascere e limita il potenziale di chi ambisce ad emergere.
Il leader, in primis, valorizza proprio le risorse umane del team, di cui si assume la responsabilità della guida.
Riconosce le emozioni nel momento in cui si smuove tutto da dentro. A ogni interferenza, interna ed esterna, il leader gestisce la propria emotività come stimolo ad agire, rigenerando solo energia positiva.
Il leader lavora sulla comunicazione assertiva, sa che persuadere è l’unica arma in grado di allineare i “suoi” verso gli obiettivi comuni da raggiungere; coinvolge emotivamente tutti i membri del proprio team e rende la squadra performante al massimo delle proprie potenzialità.
Un vero leader è colui che investe sulla propria crescita personale, conosce ed utilizza i vari stili (sei) di leadership a seconda del contesto e delle esigenze del team.
Per approfondire il tema relativo ai 6 stili di leadership individuati da Daniel Goleman, rimando a questo link:
https://www.igmanagement.it/2015/04/30/gli-stili-di-leadership-secondo-daniel-goleman/
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